Il 21 novembre 1908, a Torre Annunziata, un gruppo di industriali dei locali molini e pastifici fondò l’Unione Sportiva Savoia. Ciro Ilardi fu il primo Presidente e fra i soci fondatori c’erano Andrea Bonifacio, Italo Moretti, Leonida Bertone e Willy Fornari. Quest’ultimo fu anche il primo allenatore.
Non esistono documenti ufficiali che spieghino l’origine della denominazione. Una delle ipotesi lega il nome del sodalizio a quello del locale cinematografo, sede della storica riunione fra i soci-fondatori.
Nel 1915 la Società si affiliò alla FIGC ed il primo torneo ufficiale disputato fu la Coppa Internazionale, giocata nel 1916 con Naples, Puteoli, Bagnolese ed Internazionale e concluso al 3o posto. Durante la Grande Guerra vinse il campionato Campano di Terza Categoria ed il 3 novembre 1919 perse lo spareggio per l’ammissione alla Prima Categoria contro la Pro Caserta. Partecipò, inoltre, al campionato di Promozione 1919-1920 dove, pur arrivando terza, fu ammessa alla Prima Categoria 1920-1921, per l’allargamento dei quadri federali. In questo periodo il Club assorbì la seconda squadra cittadina della Pro Italia, ed il 13 giugno 1920 venne inaugurato il Campo Oncino.
Nelle prime due stagioni in massima serie il Club non superò la fase regionale, ottenendo un terzo ed un secondo posto, con alla guida prima Fornari e poi Garozzo. Successivamente, anche sotto il controllo della Voiello, si ebbe il primo e maggior ciclo vincente della storia della Società oplontina, che conquistò tre titoli consecutivi di campione campano, un titolo di campione dell’Italia centromeridionale e disputò la doppia finale Scudetto del 1924 persa contro il Genoa.
Fino ad allora i Campioni dell’Italia Centromeridionale avevano subito sempre sonore sconfitte dai grandi club del settentrione, ma dopo l’onorevole sconfitta dell’andata per 3-1, in quella di ritorno il Savoia entrò nella storia del calcio italiano pareggiando per 1-1 con gli otto volte Campioni d’Italia e diventando il primo club del Centro Sud a terminare imbattuto una gara. Allenatore di quel triennio fu Raffaele Di Giorgio, affiancato da Wisbar negli ultimi due anni.
Questo l’undici vice Campione d’Italia: Visciano, Nebbia, Lobianco, Cassese, Gaia, Borghetto, Orsini, Ghisi I, Bobbio, Mombelli, Maltagliati.
Successivamente, alcuni problemi finanziari costrinsero il presidente Teodoro Voiello a lasciare le redini della Società, la quale sospese l’attività agonistica nazionale. Disputato il campionato di Seconda Divisione, perso solo allo spareggio contro il Terni, fu ugualmente promossa in Prima Divisione dal Direttorio Divisioni Superiori, per meriti sportivi, in seguito all’allargamento dei quadri societari. La crisi finanziaria si acuì anche in seguito al tentativo di combine nella gara interna giocata contro la Fiorentina, in cui la FIGC comminò al Club una multa di 4500 lire che portò al fallimento della Società e determinò un nuovo stop di un anno, a cui si aggiunse anche la chiusura dello storico Campo Oncino. Nel 1929 venne inaugurato il Campo Formisano.
Dagli anni trenta, nel cui primo lustro ebbe la denominazione di Fascio Sportivo Savoia, il club giocò stabilmente in Serie C fino al dopoguerra, escluso il biennio 1936-1938, divenendo prima Associazione Calcio Torre Annunziata e poi Spolettificio Torre Annunziata. Di fatto, una squadra militare costituita principalmente da calciatori che svolgevano la leva nella caserma cittadina, la quale riconquistò la Serie C dominando il campionato con quattordici vittorie ed un pareggio in sedici incontri. Con l’acquisto di Enrico Colombari, che proprio a Torre Annunziata concluse la carriera da calciatore ed iniziò quella da allenatore, il Club si classificò al secondo posto nel 1938-1939 alle spalle della MATER di Fulvio Bernardini; poi, con Osvaldo Sacchi come trainer, ottenne nel 1939 il miglior risultato di sempre in Coppa Italia, in cui raggiunse i sedicesimi di finale; successivamente, con Ruggero Zanolla, arrivò quinto nel 1940-41 e terzo nel 1942-43.